8. April 2020 um 17:51

BUONA PASQUA! ALLELUIA!

Cari fedeli,

all’inizio di questi quaranta giorni della preparazione alla Pasqua, la chiesa ci ha ripetuto le parole di Gesù: “Convertitevi, e credete al vangelo”. Diversi di noi hanno ricevute le ceneri, Mercoledì delle Ceneri. Abbiamo camminato verso la Pasqua… Diciamo sinceramente, non era come sempre, come negli anni precedenti… Era ed è un tempo diverso non conosciuto da nessuno! Viviamo in questi giorni e tremiamo per la minaccia della pandemia… Ci mancano i “soliti” incontri nei gruppi, le visite, le comuni preghiere, le s. messe, le celebrazioni della Settimana Santa… Scuole, asili, negozi, ristoranti sono chiusi. Diverse persone sono senza lavoro. Siamo separati gli uni dagli altri, ma solo fisicamente. Ho sentito per telefono diversi di voi… Esiste la comune preghiera, esistono le celebrazioni virtuali: Noi – la Comunità Italiana- abbiamo anche la possibilità di nutrirsi con la Parola di Dio, via telefono…. Il papa ha invitato tutti alla cerimonia, anche virtualmente, il 27 marzo scorso sulla Piazza San Pietro di Roma. La piazza era vuota, abbracciata solo con le colonnate, come il Padre abbraccia tutto il mondo… Lui, il successore di San Pietro, ci ha dato la benedizione Urbi et orbi, che di solito si riceve solo a Natale, a Pasqua e dopo l’elezione del nuovo pontefice. “Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta…” Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” (cfr 1 Pt 5,7). Durante la sua omelia Francesco ha citato dal vangelo di Marco (Mc 4,35-41) il racconto della tempesta sedata. “…«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai…” Cari fedeli, anche senza le nostre solite cerimonie liturgiche in chiesa – specialmente durante la Settimana Santa – il Signore risorge, come ha già fatto oltre due mille anni fa! La Domenica di Pasqua, il celebrante leggerà dal messale la preghiera: “O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto.“
Sorelle e fratelli, la nostra fede nel Cristo ci rassicura che anche nella nostra condizione umana è possibile vincere la morte, che possiamo coltivare la speranza nella vita futura e che ci si dispiega, in avvenire, la prospettiva dell’eternità. Nessuno è abbandonato a se stesso nel momento del trapasso e nessuno è destinato a perire perché „Cristo risuscitato non muore più” (Rm 6, 9) e la parola definitiva anche per noi è vita eterna. Raccontiamo a tutti, in diversi modi, che Gesù di Nazareth, il Crocifisso è vivo!
Gesù è davvero vivo, risorto, presente per sempre!

Diacono Riccardo

BUONA PASQUA! ALLELUIA!

Don Bernardo, Diacono Riccardo ed il Consiglio Pastorale

 

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